L’ipercheratosi, chiamata comunemente callosità, occhio di pernice o durone, non è altro che una difesa del nostro corpo verso stress da compressione e sfregamento, infatti, il normale processo fisiologico di cheratinizzazione che conserva lo strato corneo, è stimolato in eccesso sotto l'influenza di queste forze.
I fattori responsabili della formazione di ipercheratosi sono quindi riconducibili ad un’errata postura del piede, deformità delle dita come alluce valgo, dita a martello o quinto dito varo, calzature non adatte molto strette in punta.
Ci sono poi casi in cui la comparsa di ipercheratosi non è dovuta ad una causa di tipo biomeccanico ma piuttosto conseguente a patologie dermatologiche come psoriasi o cheratosi palmo-plantare, oppure sistemiche come infezioni della pelle da parte di batteri o virus, di cui il più comune è il papilloma virus (HPV).
Quest'ultima lesione prende il nome di verruca comune, tuttavia, pur in presenza di somiglianza e di ipercheratosi, non è corretto parlare di callo ma piuttosto di verruca.
Questi ispessimenti cutanei non sempre risultano sintomatici ma potrebbero essere ugualmente la prova di un errato appoggio del piede che deve essere preso in considerazione per prevenire possibili evoluzioni in quadri clinici più complessi.
L’intervento del podologo ha come obiettivo la risoluzione del dolore riportando la cute alla normalità ma soprattutto individuare la causa della lesione per giungere ad una guarigione definitiva.
In soggetti con patologie come diabete, complicanze vascolari o immunodeficienza l’ipercheratosi, se trascurata, può evolvere in infezioni rilevanti ed ulcerazioni con interessamento dell’osso sottostante.