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DR. BRAGAGNOLO ANDREA

Diagnosi e trattamento dell’alluce valgo, a Legnano, provincia di Milano

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Il podologo Dr. Andrea Bragagnolo è un professionista sanitario che si interessa della prevenzione e cura delle patologie dell’apparato locomotore non limitandosi al distretto anatomico ‘piede’, ma interessandosi anche dell’evoluzione dello stesso nella deambulazione. Nel suo studio di Legnano, provincia di Milano, Svolge atti preventivi e terapeutici integrando l’intervento medico nei confronti delle diverse affezioni podaliche attuando prestazioni finalizzate a favorire la deambulazione, come ad esempio la diagnosi e il trattamento dell’alluce valgo. Presso lo studio di podologia di Legnano, provincia di Milano, vengono eseguiti trattamenti podologici di cura e prevenzione, visite biomeccaniche dell'appoggio del piede e sono realizzate ortesi plantari e digitali su misura.
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Tecniche innovative nello studio di podologia

Lo studio di podologia del Dr. Andrea Bragagnolo a Legnano, provincia di Milano, utilizza le tecniche più innovative e i migliori prodotti di farmacopea. Interviene con decisione nel trattamento di oniconixia, dell’ispessimento ungueale, unghia incarnita, fungo dell’unghia, ulcere, verruche e si occupa della cura del piede diabetico; effettua visite specialistiche di podoscopia, ortesiologia, ortopodologia, ortopedia del piede, piede piatto e cavo, alluce valgo. L'alluce valgo o abdotto valgo è caratterizzato dalla deviazione del primo dito verso le altre dita, spesso accompagnata da sovrapposizione, o sottoposizione al secondo dito o facendo deviare anche questo verso l'esterno. Per proteggere le sporgenze ossee dai conflitti con le calzature e/o borsiti, lo studio di podologia del Dr. Andrea Bragagnolo realizza ortesi digitali specifiche, per alluce valgo e per secondo dito a martello.

Cura delle problematiche del piede diabetico

I trattamenti podologici sono svolti con il rispetto della massima igiene; gli strumenti sono monouso e rigorosamente sterilizzati. Nelle competenze del Dr. Andrea Bragagnolo rientrano le asportazioni di tessuti cheratinici, la cura delle patologie ungueali quali onicomicosi, onicogrifosi e onicocriptosi. Segue inoltre le problematiche del piede nei soggetti diabetici (piede diabetico) con rischio ulcerazione, piede geriatrico e piede dello sportivo. Inoltre, tramite uso di tutori su misura in silicone previene le problematiche dell'alluce valgo, del dito a martello e di altre patologie di sovraccarico del piede.

Prestazioni

TRATTAMENTI PODOLOGICI

Con il termine “trattamenti podologici” si indicano tutte quelle procedure finalizzate alla cura e alla medicazione di lesioni riguardanti la cute e le unghie come possono essere callosità e unghie incarnite.
L’obiettivo è riportare il più vicino possibile alla norma la cute ed eliminare le sollecitazioni responsabili della condizione patologica con metodi incruenti ed indolore, utilizzando strumentazione sterile come bisturi, tronchesi e micro-frese.

VISITA BIOMECCANICA

Come suggerisce il termine stesso si tratta di una valutazione clinica basata sui principi della meccanica (branca della fisica che studia il movimento dei corpi) al fine di individuare i fattori che possono causare un appoggio scorretto responsabile di diverse patologie non necessariamente circoscritte al piede ma che possono riguardare altri siti dell’apparato locomotore.
Nel corso della visita viene innanzitutto compilata la cartella clinica del paziente con i relativi dati anamnestici, in seguito verranno misurati mediante strumenti goniometrici i rapporti angolari del piede, la quantità e la qualità del movimento delle singole articolazioni ed analizzato il ciclo del passo in tutte le sue fasi.
Come detto non viene valutato solo il piede ma tutto l’arto inferiore in modo da ottenere un quadro più chiaro e completo sulla sua funzionalità ed individuare la causa di possibili alterazioni e relativi compensi patologici, per fornire al paziente indicazioni precise sull’iter terapeutico partendo dalle calzature più adatte, l’attività sportiva e relativi esercizi di stretching da eseguire o se necessario intraprendere una terapia ortesico-plantare su misura.
Una valutazione biomeccanica di prevenzione è sempre consigliata sia in età pediatrica a partire dall’età di 3 anni per verificare lo sviluppo armonico del piede, sia per quanto riguarda il paziente diabetico nel quale le complicanze legate ad un appoggio scorretto possono portare a problematiche ben più gravi come lesioni ulcerative da iper-carico, soprattutto se presente neuropatia sensitiva.

ORTESI PLANTARI

Le ortesi plantari sono dispositivi medici realizzati completamente su misura in seguito ad un’accurata visita biomeccanica e si possono dividere in due tipologie:

  • FUNZIONALI
Le ortesi plantari funzionali vengono realizzate per la cura e la prevenzione di patologie podaliche (fascite plantare, metatarsalgie, tendiniti ecc.) legate al malfunzionamento dell’arto inferiore.
Questo tipo di ortesi corregge e controlla la posizione ed il movimento del piede e della gamba, per questo motivo sono indicate soprattutto per bambini ed adulti.
Vengono realizzate in materiale termoplastico così da durare diversi anni, il ridotto ingombro inoltre permette loro di essere facilmente inserite in diversi tipi di calzatura.

  • ACCOMODATIVE
Le ortesi plantari accomodative non vanno a correggere le posizioni patologiche del piede ma mirano a risolvere quadri clinici fortemente sintomatici caratterizzati dalla formazione di callosità, ulcerazioni e lesioni in sede plantare, sono indicate prevalentemente per il paziente geriatrico.
Sono realizzate con materiali ammortizzanti flessibili per fornire il miglior comfort al paziente ma avendo un certo ingombro necessitano di calzature predisposte per l’inserimento di un’ortesi plantare.

ORTESI IN SILICONE

Le ortesi in silicone sono dispositivi medici realizzati su misura con una pasta che viene modellata direttamente sul piede e che in seguito al processo di catalizzazione manterrà la forma conferitale in modo da non creare problemi di ingombro del piede all’interno della calzatura pur mantenendo il proprio comfort.
Le ortesi in silicone sono utilizzate nella cura e la prevenzione di callosità e ulcerazioni a livello digitale in presenza di alluce valgo, dita a martello, dita sovrapposte, ecc. in quanto riducono lo sfregamento e la compressione delle dita a livello dorsale, interdigitale e apicale.
Sono altresì utilizzate per conservare il corretto allineamento digitale nel post-operatorio se necessario.
Facili da gestire da parte del paziente, sono lavabili e con una buona durata nel tempo.

Patologie

ALLUCE VALGO

L’alluce valgo consiste in una progressiva sublussazione della prima articolazione metatarsofalangea, con il primo dito che devia in direzione delle altre dita, sino in certi casi a sovrapporsi o posizionarsi al di sotto del secondo, con contemporanea sporgenza mediale del primo osso metatarsale (cosiddetta “cipolla”).
Questa deformità ossea è di solito associata ad un'infiammazione costante o recidivante della borsa alla base dell'alluce stesso che, insieme a callosità e lesioni ulcerative, rappresentano l’esito del conflitto con la calzatura.
Il primo fattore responsabile dello sviluppo dell’alluce valgo è da ricercarsi in un’errata postura del piede che comporta un sovraccarico dell’articolazione dell’alluce. Altre cause possono essere la malattia reumatica infiammatoria, patologie neuromuscolari, alterazioni post-chirurgiche, diabete, ecc..
Se la deformità si trova allo stadio iniziale può essere controllata in modo conservativo mediante ortesi plantari che ne bloccano o rallentano il processo.
Al contrario quando la deformità è strutturata, risulta necessario innanzitutto risolvere la fase acuta attraverso medicazioni opportune e calzature adatte, successivamente si può ricorrere a ortesi su misura (digitali o plantari) per evitare recidive.

DITA A MARTELLO

Quando si parla di dita a martello ci si riferisce ad una problematica molto diffusa in cui una o più dita del piede presentano una flessione dell’articolazione intermedia assumendo così una posizione contratta, piegate verso il basso. Spesso questo porta anche ad una sovrapposizione tra le dita, aumentando il conflitto con la calzatura e generando callosità, borsiti o lesioni ulcerative.
In passato questa deformità veniva classificata esclusivamente come congenita e solo nel tempo è stato possibile individuare dei fattori responsabili, riducendone così l’incidenza.
Causa principale di questo problema è da ricercarsi infatti in un errato appoggio del piede che altera la muscolatura responsabile del funzionamento delle dita ma non devono essere trascurati altri fattori quali patologie reumatoidi, neurologiche, diabete, traumi che modificano le strutture articolari, calzature inadatte, ecc..
Il compito del podologo è innanzitutto di risolvere la fase acuta con opportune medicazioni e consigliare le calzature più adatte, in seguito, al fine di evitare recidive, possono essere realizzate ortesi digitali su misura.

IPERCHERATOSI

L’ipercheratosi, chiamata comunemente callosità, occhio di pernice o durone, non è altro che una difesa del nostro corpo verso stress da compressione e sfregamento, infatti, il normale processo fisiologico di cheratinizzazione che conserva lo strato corneo, è stimolato in eccesso sotto l'influenza di queste forze.
I fattori responsabili della formazione di ipercheratosi sono quindi riconducibili ad un’errata postura del piede, deformità delle dita come alluce valgo, dita a martello o quinto dito varo, calzature non adatte molto strette in punta. 
Ci sono poi casi in cui la comparsa di ipercheratosi non è dovuta ad una causa di tipo biomeccanico ma piuttosto conseguente a patologie dermatologiche come psoriasi o cheratosi palmo-plantare, oppure sistemiche come infezioni della pelle da parte di batteri o virus, di cui il più comune è il papilloma virus (HPV). 
Quest'ultima lesione prende il nome di verruca comune, tuttavia, pur in presenza di somiglianza e di ipercheratosi, non è corretto parlare di callo ma piuttosto di verruca.
Questi ispessimenti cutanei non sempre risultano sintomatici ma potrebbero essere ugualmente la prova di un errato appoggio del piede che deve essere preso in considerazione per prevenire possibili evoluzioni in quadri clinici più complessi.
L’intervento del podologo ha come obiettivo la risoluzione del dolore riportando la cute alla normalità ma soprattutto individuare la causa della lesione per giungere ad una guarigione definitiva.
In soggetti con patologie come diabete, complicanze vascolari o immunodeficienza l’ipercheratosi, se trascurata, può evolvere in infezioni rilevanti ed ulcerazioni con interessamento dell’osso sottostante.

UNGHIA INCARNITA – ONICOCRIPTOSI

L’onicocriptosi, nota volgarmente come unghia incarnita, consiste in un processo infiammatorio, doloroso, spesso purulento con possibile presenza di granuloma piogenico (neoformazione benigna) causato da una lesione provocata dalla penetrazione della lamina nel solco ungueale.
Questa problematica nella maggior parte dei casi colpisce la lamina dell’alluce ma in realtà può presentarsi indistintamente a tutte le dita in quanto dovuta ad un taglio scorretto delle unghie, morfologia della lamina, eventi traumatici, calzatura non idonea, terapie farmacologiche (es. chemioterapia), iperidrosi oppure problematiche di appoggio che determinano un sovraccarico dell’alluce o delle dita minori.
La ferita, se non trattata correttamente, non risolve in modo spontaneo nemmeno con terapia antibiotica locale o sistemica, per questo motivo risulta necessario l’intervento di uno specialista al fine di evitare complicazioni più gravi, soprattutto in soggetti portatori di diabete, alterazioni vascolari ed immunodeficienza. 
L’onicocriptosi si risolve con un trattamento podologico che prevede la rimozione incruenta della porzione di lamina interessata e successive medicazioni sino alla completa guarigione, terminata la fase acuta sono necessarie delle visite di controllo periodiche per seguire la ricrescita della lamina ed impedirne recidive.

PIEDE PIATTO – SINDROME PRONATORIA

Con il termine piede piatto si indica un’alterazione dell’appoggio del piede caratterizzata da un abbassamento della volta plantare che cade così verso l’interno.
Le cause di questo atteggiamento possono essere molteplici e non sempre circoscritte al solo piede infatti una sindrome pronatoria potrebbe risultare come il compenso di un ginocchio valgo o varo oppure di problematiche al rachide.
Per questo motivo è importantissimo realizzare una visita biomeccanica completa per capire quale iter terapeutico intraprendere ed evitare la comparsa di complicanze, su tutte l’instabilità articolare definita ipermobilità.
Questa condizione porta a sintomatologia a causa della frequente sublussazione delle articolazioni coinvolte, se l’ipermobilità viene eliminata evitando una pronazione anomala, l’articolazione sarà stabile ed i sintomi alleviati, viceversa maggiore è il grado di pronazione anomala maggiore è l’ipermobilità maggiore è la patologia che ne deriva (callosità sulle dita e sulla pianta del piede, meta tarsalgia, alluce valgo, dita a martello, neuroma di Morton, fascite plantare, unghia incarnita, ecc.).

PIEDE CAVO – SINDROME SUPINATORIA

Al contrario del piede piatto il piede cavo è caratterizzato da un’accentuazione dell’arco plantare con un appoggio del piede verso l’esterno. 
Le cause di questo atteggiamento possono essere diverse e non sempre circoscritte al solo piede, per questo motivo è importante realizzare una visita biomeccanica completa per capire quale iter terapeutico intraprendere ed evitare la comparsa di complicazioni.
Una sindrome supinatoria porta il piede a comportarsi come una struttura rigida che fatica ad adattarsi alle irregolarità del terreno infatti è un piede caratterizzato innanzitutto da una fortissima instabilità, molto propenso alle distorsioni in inversione di caviglia ma anche a meta tarsalgia, dita a martello, tendiniti ed algia al rachide per questa sua limitata capacità ammortizzante.

Per saperne di più contattate lo studio podologico Bragagnolo per la prevenzione e la cura delle deformazioni del piede!

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